Cristina Conti – Coach Nutrizionista

Legumi: nutrienti o anti-nutrienti?

di Cristina Conti

3 cucchiai su tovaglia contenenti ciascuno un legume secco diverso

I legumi sono una fonte importante di proteine, fibre, vitamine e minerali, e dovrebbero essere presenti 2 o 3 volte alla settimana sulle nostre tavole per rendere la nostra alimentaizone sana ed equilibrata. Vediamo insieme a cosa stare attenti per trarne tutti i benefici senza incorrere in piccoli problemi per la salute.

Legumi nel primo anno di vita?

lI consumo di legumi è una componente importante di una dieta equilibrata, ma nel primo anno di vita è necessario prestare particolare attenzione alla presenza di fitati. Queste sostanze possono interferire con l'assorbimento di alcuni nutrienti cruciali, come il ferro e lo zinco, che sono essenziali per lo sviluppo del bambino. Pertanto, è consigliabile introdurre gradualmente i legumi nella dieta del bambino, dopo i sei mesi di età e soprattutto sbucciati (ovvero privi della cuticola esterna). Ricorda sempre che l'intestino del bambino nelle prime fasi della vita, come pure la sua flora intestinale sono ancora immaturi per cui presta molta attenzione alle quantità di legumi che proponi per evitare spiacevoli gonfiori e dolorini di pancia al tuo bambino.

Gli antinutrienti vengono chiamati così propio perchè possono ridurre l'assorbimento di alcuni nutrienti,. Scopriamo insieme di cosa si tratta e quali problematiche possono causare.

I 5 antinutrienti nei legumi:

#1 Fitati (o acido fitico):

Questi composti sono presenti principalmente nella parte esterna del seme di legume e possono legarsi a minerali come calcio, ferro, zinco e magnesio, rendendoli meno disponibili per l'assorbimento nell'intestino tenue.

#2 Lettine (o lectine):

Le lectine sono proteine che possono legarsi ai carboidrati sulla superficie delle cellule intestinali, interferendo con la digestione e l'assorbimento dei nutrienti. Possono anche causare irritazione intestinale in alcune persone sensibili.

#3 Saponine:

Questi composti possono interferire con la permeabilità intestinale e l'assorbimento di nutrienti, oltre a potenzialmente causare irritazione gastrointestinale.

#4 Proteasi inibitori:

Questi, invece, sono componenti che interferiscono con l'attività degli enzimi digestivi proteolitici (ovvero quelli che ci aiutano nella digestione delle proteine), riducendone l'efficacia nell'assorbimento degli amminoacidi.

#5 Oligosaccaridi non digeribili:

Zuccheri complessi che possono causare flatulenza e disagio gastrointestinale, poiché non vengono completamente digeriti nell'intestino tenue e vengono invece fermentati dai batteri intestinali nel colon. Anche in questo caso il disagio intestinale che tutti abbiamo provato almeno una volta mangiando legumi è altamente soggettivo proprio perchè varia in base al tipo di flora batterica che colonizza il nostro intestino. Ci saranno perciò persone che avranno maggiore tensione intestinale e metoerismo dopo il consumo di legumi e altre meno a seconda della specie di batteri che ospitiamo.

Mi raccomando però, non smettere di consumare i legumi perchè è importante notare che l'effetto degli antinutrienti può essere ridotto o eliminato mediante metodi di preparazione come ammollo, cottura e germinazione dei legumi.